Acquisto vendita compro vendo dipinti quadri 2 Vittorio Tessari
VITTORIO TESSARI (Castelfranco Veneto, 1860 – Mira, 1947), Ai piedi del Grappa, inizi del XX secolo, olio su tela, cm 77 x 52 (non più disponibile).
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MONDI
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Acquisto vendita compro vendo dipinti quadri 2 Vittorio Tessari
Tessari Vittorio
(Castelfranco Veneto, 1860 – Mira, 1947). Allievo di Eugenio de Blaas, dopo
essersi diplomato all’Accademia di Belle Arti di Venezia, divide lo studio di
Ca’ Rezzonico in città con l’amico coetaneo Luigi Cima. Aderisce subito alla
pittura di genere nell’ambito del Realismo veneto con opere esposte a Venezia (In
attesa del marito,
Verso sera,
Ti me ne conti de bele!
alla Mostra Nazionale della Città di Venezia
del 1887;
Sola al mondo alla
I Esposizione Internazionale d'Arte della Città di
Venezia
del 1895;
Angosce
alla II
Esposizione Internazionale d'Arte della Città di Venezia
del 1897) ed in altre città italiane (Treviso,
Trieste, Udine, Milano ed altre località minori)
e straniere (Il
conforto all’Esposizione di Pietrogrado del
1902; La
preghiera all’Esposizione di Vienna del 1914,
una cui versione oggi si conserva nella Quadreria dell’Ospedale Maggiore di
Milano). Si dedica con successo anche all'acquerello e al ritratto (Ritratto
del pittore Placido Fabris, già esposto nella
sala dei “Primitivi” alle R.R. Gallerie di Venezia,
Ritratto della
Regina Margherita, già esposto al Palazzo
Reale di Venezia;
Ritratto del conte Massimo Grimani,
Ritratto di
Antonio Fogazzaro). Riceve importanti
commissioni, tra cui quella di Carlo VII, Duca di Madrid, e di altri personaggi.
Il 25 novembre 1900 è nominato Accademico d'Onore della Reale Accademia di
Belle Arti di Venezia. Nel nuovo secolo, è incaricato dalla famiglia Camerini
d'eseguire un importante ciclo di decorazioni in affresco per Villa Contarini a
Piazzola sul Brenta, costituito dalle pitture di tre vasti locali:
Apollo e le Muse
ed un riquadro con concertino di putti, entrambi coronati da un ricco cornicione
decorato, per il soffitto della cosiddetta lunga sala della Chitarra Rovesciata;
Diana e
Endimione per il soffitto della sala del
Pastorello; ed il neobarocco
Banchetto degli Dei per
il soffitto della loggia coperta di sinistra, sotto al quale si snoda un lungo
fregio con figure allegoriche e lo stemma dei Camerini. Amico di Francesco
Marta, fondatore del Museo Civico di Castelfranco Veneto, di cui fa il
ritratto, si interessa affinché il dipinto
La mosca cieca di
Noè Bordignon giunga in deposito dalle Galleria dell’Accademia di Venezia al
museo della città natale. Esegue diverse pitture per chiese ed edifici veneti,
soprattutto nel territorio attorno a Mira (VE), dove negli anni Venti si
stabilisce a vivere. Alcuni suoi dipinti si conservano nella Civica Raccolta
Comunale di Castelfranco Veneto.
Bibliografia:
A.M. COMANDUCCI, Dizionario illustrato dei pittori
e incisori italiani moderni, IV, Milano 1962;
Dizionario Enciclopedico dei Pittori e degli
Incisori Italiani, XI, Torino 1972-1976; E.
BENEZIT, Dictionnaire des Peintres Sculpteurs
Dessinateurs et graveurs, 10, Parigi 1976;
Gli affreschi nelle ville venete: dal Seicento
all’Ottocento, Venezia 1978, p. ;
C. SEMENZATO,
Villa Simes già Contarini XVI secolo,
Milano, III ed., 1981, p. 69, 73; G. FALOSSI,
Venezia – Ottocento pittorico,
Milano 1986, p. 61, 89;
Pittori e pittura dell’Ottocento italiano,
7, Novara 1997-1998; M.
MONDI,
Vittorio Tessari, in "Abitare la Castellana",
maggio 1994, pp. 40-46, 53;
Opere della Civica Collezione Museale,
cat. a cura di M. MONDI, Castelfranco Veneto, Casa di Giorgione e Galleria del
Teatro Accademico, 15 novembre 1997 - 25 gennaio 1998, Dosson di Treviso 1997,
pp. 134-138, 233-234, nn. 145-150 (m.m.).
(da MARCO MONDI, Noè
Bordignon, in GIUSEPPE PAVANELLO, La
pittura nel Veneto. L'Ottocento (tomo II), Milano,
2003).
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Lo Studio Mondi Dipinti Antichi e Moderni, galleria d’arte ed antiquariato di Castelfranco Veneto, propone in vendita dipinti antichi (del Quattrocento, del Cinquecento, del Seicento, del Settecento – del XV secolo, del XVI secolo, del XVII, secolo, del XVIII secolo – del ‘400, del ‘500, del ‘600, del ‘700) e dipinti moderni (dell’Ottocento – del XIX secolo - dell’800 – fino ai primi decenni del Novecento – del XX secolo - del ‘900) con particolare attenzione per i pittori veneti e, soprattutto, per i pittori veneti legati al territorio di Castelfranco Veneto. Tra questi, artisti come Noè Bordignon, Vittorio Tessari, Romolo Tessari, Bruno Gherri Moro, Luigi Serena, Luigi Cima, Teodoro Wolf Ferrari, Francesco Sartorelli, Giuseppe Vizzotto Alberti, Enrico Vizzotto Alberti, Zaccaria Dal Bò, sono quelli di cui lo Studio Mondi Dipinti Antichi e Moderni principalmente s’interessa. Pur non trattando prevalentemente arte contemporanea, lo Studio Mondi Dipinti Antichi e Moderni acquista e vende anche quadri di pittori contemporanei legati al territorio di Castelfranco Veneto, come, ad esempio, Giorgio Dario Paolucci. Pertanto, cerca e compra opere di Noè Bordignon, Vittorio Tessari, Romolo Tessari, Bruno Gherri Moro, Luigi Serena, Luigi Cima, Teodoro Wolf Ferrari, Francesco Sartorelli, Giuseppe Vizzotto Alberti, Enrico Vizzotto Alberti, Zaccaria Dal Bò, Giorgio Dario Paolucci, oltre, ovviamente a quadri di pittori antichi (del Quattrocento, del Cinquecento, del Seicento, del Settecento – del XV secolo, del XVI secolo, del XVII, secolo, del XVIII secolo – del ‘400, del ‘500, del ‘600, del ‘700) e di pittori moderni (dell’Ottocento – del XIX secolo - dell’800 – fino ai primi decenni del Novecento – del XX secolo - del ‘900).
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Acquisto vendita compro vendo dipinti quadri 1 Noè Bordignon
Acquisto vendita compro vendo dipinti quadri 2 Vittorio Tessari
Acquisto vendita compro vendo dipinti quadri 3 Romolo Tessari
Acquisto vendita compro vendo dipinti quadri 4 Teodoro Wolf Ferrari
Acquisto vendita compro vendo dipinti quadri 5 Antonio Matteo Montemezzo
Acquisto vendita compro vendo dipinti quadri 6 Luigi Serena
Acquisto vendita compro vendo dipinti quadri 7 Giorgio Dario Paolucci
Acquisto vendita compro vendo dipinti quadri 8 Giorgio Dario Paolucci
Acquisto vendita compro vendo dipinti quadri 9 Giorgio Dario Paolucci
Acquisto vendita compro vendo dipinti quadri 10 Noè Bordignon
Acquisto vendita compro vendo dipinti quadri 11 Noè Bordignon
Acquisto vendita compro vendo dipinti quadro 12 Noè Bordignon
Acquisto vendita compro vendita dipinti quadri 13 Noè Bordignon
Acquisto vendita compro vendo dipinti quadri 14 Teodoro Wolf Ferrari
Acquisto vendita compro vendo dipinti quadri 15 Teodoro Wolf Ferrari
Acquisto vendita compro vendo dipinti quadri 16 Teodoro Wolf Ferrari
Acquisto vendita compro vendo dipinti quadri 17 Teodoro Wolf Ferrari
Acquisto vendita compro vendo dipinti quadri 18 Bruno Gherri Moro
Acquisto vendita compro vendo dipinti quadri 19 Bruno Gherri Moro
Acquisto vendita compro vendo dipinti quadri 20 Bruno Gherri Moro
Acquisto vendita compro vendo dipinti quadri 21 Luigi Serena
Acquisto vendita compro vendo dipinti quadri 22 Luigi Serena
Acquisto vendita compro vendo dipinti quadri 23 Luigi Serena
Acquisto vendita compro vendo dipinti quadri 24 Luigi Serena
Acquisto vendita compro vendo dipinti quadri 25 Luigi Serena
Acquisto vendita compro vendo dipinti quadri 26 Angelo Gatto
Acquisto vendita compro vendo dipinti quadri 27 Angelo Gatto
Acquisto vendita compro vendo dipinti quadri 28 Angelo Gatto
Acquisto vendita compro vendo dipinti quadri 29 Andrea Favero
Acquisto vendita compro vendo dipinti quadri 30 Andrea Favero
Acquisto vendita compro vendo dipinti quadri 31 Andrea Favero
Acquisto vendita compro vendo dipinti quadri 32 Giuseppe Vizzotto Alberti
Acquisto vendita compro vendo dipinti quadri 33 Giuseppe Vizzotto Alberti
Acquisto vendita compro vendo dipinti quadri 34 Giuseppe Vizzotto Alberti
Acquisto vendita compro vendo dipinti quadri 35 Enrico Vizzotto Alberti
Acquisto vendita compro vendo dipinti quadri 36 Enrico Vizzotto Alberti
Acquisto vendita compro vendo dipinti quadri 37 Enrico Vizzotto Alberti
Acquisto vendita compro vendo dipinti quadri 38 Vittorio Tessari
Acquisto vendita compro vendo dipinti quadri 39 Vittorio Tessari
Acquisto vendita compro vendo dipinti quadri 40 Romolo Tessari
Acquisto vendita compro vendo dipinti quadri 41 Romolo Tessari
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VITTORIO TESSARI (Castelfranco Veneto, 1860 – Mira, 1947),
Ai piedi del Grappa,
inizi del XX secolo
Uno
dei problemi maggiori incontrati nell’organizzazione della mostra del 2003 sulle
opere dei fratelli Vittorio e Romolo Tessari, fu la difficoltà nella
ricostruzione delle loro personalità artistiche dovuta proprio all’impossibilità
di poter esporre, e quindi pubblicare in catalogo, opere importanti dei due
pittori (alcune delle quali pur si conoscono grazie a fotografie d’epoca); e
questa difficoltà ci fu soprattutto nella ricostruzione di quella di Vittorio
Tessari, essendo la sua personalità artistica di una statura qualitativa
indubbiamente ben più elevata di quella del fratello Romolo
Tessari.
In quell’occasione, il dipinto di Vittorio Tessari che più poteva, per impegno e
dimensioni, dare un’idea della sua levatura pittorica è probabilmente
Paesaggio con
bambino che pesca
(cfr. Vittorio e Romolo Tessari nella pittura
veneta tra la fine del XIX secolo e l’inizio del XX
secolo, cat. a cura di MARCO
MONDI, Castelfranco Venete, Palazzetto Preti – Galleria del Teatro Accademico,
20 settembre – 23 novembre 2003, Castelfranco Veneto 2003, p. 45, tav. 24).
Ciononostante, pur con la presenza in mostra di opere indubbiamente di alta
qualità, non si è potuto rendere all’artista quel giusto riconoscimento
nell’ambito della pittura veneta a cavallo tra Ottocento e Novecento che, per
valore,
V. Tessari
merita; riconoscimento che, a tutt’oggi, manca ancora, pur dopo aver
rintracciato altri suoi numerosi lavori. E a rendere un’idea chiara di quanto
Tessari Vittorio sia stato artista di primo piano nella pittura dell’epoca è
stato proprio il rinvenimento del dipinto qui preso in esame, certamente la sua
opera più importante tra quelle che finora di lui si conoscono. Vittorio
Tessari,
fratello maggiore di Romolo, frequentò l'Accademia di Belle Arti di Venezia come
allievo di Eugenio de Blass. Diplomandosi nel 1883, divise lo studio di Ca’
Rezzonico in città con l’amico coetaneo Luigi Cima. Eccellente pittore, fu un
artista di successo, come dimostrano le partecipazioni alla Nazionale della
città di Venezia del 1887 (In attesa del
marito, Verso sera,
Ti me ne conti de bele!),
alle Biennali sempre di Venezia del 1895 (Sola
al mondo) e del 1897 (Angosce),
nonché ad altre mostre in Italia (Treviso,
Trieste, Udine, Milano e altre località minori)
e all'estero (Il
conforto all’Esposizione di Pietrogrado del 1902;
La preghiera all’Esposizione di Vienna
del 1914, una versione della quale oggi si conserva nella Quadreria
dell’Ospedale Maggiore di Milano). Fece il ritratto al pittore Placido Fabris
(già esposto nella sala dei “Primitivi” alle R.R. Gallerie di Venezia), allo
scrittore Antonio Fogazzaro, al conte Massimo Grimani e alla Regina Margherita
(già esposto al Palazzo Reale di Venezia).
Tessari V. visse
diversi anni a Venezia e là ebbe uno studio piuttosto attivo, dal quale uscirono
molte delle sue opere più famose. Il 7 maggio 1887, nella città lagunare, sposò
la ricca Maria Solveni, originaria di
Mira.
Vittorio Tessari
ricevette
importanti commissioni, tra cui quella di Carlo VII, Duca di Madrid, e di altri
personaggi. Il 25 novembre 1900 fu nominato Accademico d'Onore della Reale
Accademia di Belle Arti di Venezia. Nel nuovo secolo, Tessari Vittorio fu
incaricato dalla famiglia Camerini d'eseguire un importante ciclo di decorazioni
in affresco per Villa Contarini a Piazzola sul Brenta, costituito dalle pitture
di tre vasti locali: Apollo e le Muse e un riquadro con concertino di putti, entrambi
coronati da un ricco cornicione decorato, per il soffitto della cosiddetta lunga
sala della Chitarra Rovesciata; Diana e
Endimione per il soffitto della sala del Pastorello; e il neobarocco
Banchetto degli Dei per il soffitto
della loggia coperta di sinistra, sotto al quale si snoda un lungo fregio con
figure allegoriche e lo stemma dei Camerini. La pittura
di
V.
Tessari, dagli iniziali accademismi di sapore ancora storico-romantico, si
evolse velocemente verso raffigurazioni di carattere psicologico-sociale, non
lontane da quelle dello stesso
Noè
Bordignon, con connotazioni talvolta fortemente vernacolari e aneddotiche, altre
volte genuinamente veristiche. Sul finire del secolo, e fin quasi allo scoppio
della Prima Guerra Mondiale, l’arte
di
Tessari V.
subì il fascino e l'influenza della pittura simbolista, dov'è riscontrabile
anche, in talune opere, una tenue attenzione nei confronti del Divisionismo.
Vittorio Tessari
eseguì
scenette di genere, ritratti e paesaggi nel gusto più tipico della pittura del
Realismo veneto a cavallo tra il secolo XIX e il secolo XX. Come
Noè
Bordignon, anche Vittorio Tessari non tenne conto delle nuove tendenze
avanguardistiche dell'arte del Novecento che, dopo il 1920, presero piede
ufficialmente anche a Venezia, restando sempre saldamente legato alla tradizione
pittorica di formazione ottocentesca. Verso la metà degli anni Venti, quando
ormai da tempo abitava a Mira, Vittorio Tessari espose in una personale 44 opere
a Castelfranco dove, per il Cimitero Comunale, realizzò pure delle decorazioni
in affresco. Tessari Vittorio
eseguì
diverse pitture per chiese e edifici veneti, soprattutto nel territorio attorno
a Mira. Molti lavori
di
Vittorio Tessari si conservano in diverse raccolte pubbliche (tra cui la Civica
Raccolta Comunale di Castelfranco Veneto) e musei, nonché in numerose collezioni
private di Castelfranco, di Venezia, di Treviso, di Padova, e di molte altre
località. Amico di Francesco Marta, fondatore del Museo Civico di Castelfranco
Veneto, di cui fece il ritratto, Vittorio Tessari s'interessò, inoltre, affinché
il dipinto di Noè Bordignon La mosca cieca, di proprietà delle Gallerie
dell'Accademia di Venezia, fosse dato in deposito al Museo della nostra città,
dove fino a pochi anni fa era conservato. Al di là della qualità esecutiva,
molto alta in entrambe le opere, rispetto al su citato
Paesaggio con bambino che pesca,
tra l’altro all’incirca degli stessi anni, vale a dire databile agli inizi del
XX secolo,
Ai piedi del Grappa
di
Vittorio Tessari si può considerare un
lavoro di maggior interesse, proprio grazie al soggetto raffigurato. Infatti,
mentre la veduta montana col bambino che pesca si può considerare piuttosto
convenzionale nell’ambito della pittura veneta di fine-inizio secolo, Ai
piedi del Grappa, pur nello sfondo paesaggistico dominato dalla mole del
massiccio del Monte Grappa, sviluppa un soggetto che certamente meglio
s’inquadra in una ricerca più impegnata all’interno del Realismo veneto
ottocentesco che si affaccia nel nuovo secolo. La scena è dominata dalla figura
della giovane contadinella intenta in un lavoro di semplice, significativa
quotidianità domestica: l’attingere l’acqua da una fonte. China accanto alla
fonte reggendo con una mano uno dei due secchi di rame, la raffigurazione si
presenta anche come uno straordinario, e raro, documento di valore storico,
dov’è testimoniato un lavoro, che doveva ripetersi più volte nel corso di una
giornata, che oggi è completamente scomparso e del quale quasi s’è persa
addirittura la memoria. In questa narrazione, inoltre, vi sono testimonianze che
si possono definire pure “tecniche”, nel senso che mostrano, al di là di come
s’usava un tempo trasportare le secchie di rame piene d’acqua, la singolarità di
un fonte nella quale il getto s’innalza s’un palo, cade su un primo grande tino,
del tutto simile a quelle usati per pigiare l’uva, per poi riversarsi nel
secondo tino, un po’ più piccolo, prima di scorrere via in un ruscello
artificiale che va giù a valle. Con ogni probabilità, la soluzione di far
passare l’acqua in due tini aveva lo scopo di purificarla dalle impurità, che
così andavano a posarsi sul fondo, garantendone una maggiore qualità. Poiché,
poi, ci troviamo di fronte ad una scena vera di vita quotidiana, vien da
chiedersi dove si potesse localizzare quella fonte, considerando che il Monte
Grappa sullo sfondo lo si vede da una prospettiva simile a quella con la quale
lo si vede anche da Castelfranco. Tutto questo ci testimonia di una pittura di
Realismo veneto che si fa anche, come poco sopra si diceva, straordinaria
testimonianza storica. Ed è sulla base di un soggetto così raffigurato che
Vittorio Tessari ci apre lo sguardo su una
“finestra” rivolta all’Ottocento, che ci
racconta di una vita quotidiana piena di un’umanità, di un vivere in armonia con
e nella natura in un modo che oggi abbiamo perso o, per lo meno, che la gran
parte di noi oggi ha perso.
Con quella che sembra una sorprendente facilità di
dipingere grazie a un pennello che si muove con sicurezza sulla tela e che
tradisce un profondo amore per quello che sta ritraendo, Tessari
Vittorio dà prova di saper rappresentare un istante reale
della quotidianità del suo mondo senza mai tradirsi alzando la voce verso un
linguaggio figurativo retorico o di messa in scena teatrale che vuol
rappresentare il vero fingendo la realtà (come molti suoi colleghi, anche ben
più famosi, talvolta usavano fare). La sincerità della pittura
di
V.
Tessari
ci parla con un idioma autentico e schietto, senza sofismi d’alcun genere.
L’architettura compositiva semplice, si svolge seguendo un ritmo zig-zagato che
dal primo piano di erba, terra e sassi, ci conduce, per incroci di diagonali,
alla scenetta realistica e credibile della contadinella alla fonte, dietro la
quale il sentiero ci porta alla mole del Grappa, che si staglia massiccia sotto
un cielo azzurro e terso, appena solcato da diafane e fuggenti nuvole
biancastre. Il pennello
di
Tessari
V.
rallenta nel dipingere con minuziosità descrittiva e
fedele la contadinella, i suoi lineamenti, il suo atteggiarsi, per farsi poi un
po’ più rapida nei tini e nella fonte e risolversi, infine, con un tratto
compendiario, vibrante e mosso, il quale, come nel primo piano più ravvicinato o
nella vegetazione al di là della fonte, trova talvolta assonanze con spunti
impressionistici, quando in realtà, però, non è altro che il modo di dipingere
con pennellate di colore-luce, che è la caratteristica prima della pittura
veneta da Giorgione in poi. Ed è, infatti, proprio il colore che si fa luce a
farsi il vero protagonista della composizione, raggiungendo una limpidezza
luminosa quasi cristallina, di significativa reminiscenza belliniana e di
singolare assonanza con quella di un altro pittore veneto, più o meno coetaneo
di Vittorio Tessari, quale è Pietro Pajetta. In questa raggiunta luce solare,
dove i contrasti coloristici più o meno marcati esaltano la valenza là timbrica
e qua tonale del colore, vero fulcro compositivo dell’architettura cromatica del
dipinto si fa il copricapo rosso della contadinella che, con modo tipico veneto,
misura il grado d’intensità luminosa di ogni singola parte dell’opera, rendendo
tutta la raffigurazione ancora più credibile e realistica.
V. Tessari - Per avere informazioni su altre opere di Vittorio Tessari, contattare la Galleria- Tessari V. Si acquistano opere di Tessari Vittorio dopo averne esaminato preventivamente le foto (Vittorio Tessari).